Silvia Odorizzi del Centro di Ricerca e Tutela dei Consumatori e degli Utenti, spiega: «Nessuno sarà lasciato senza luce e gas qualora non stipuli immediatamente un contratto con i fornitori. Ai clienti che non avranno esercitato una scelta sul mercato libero del gas sara applicato un regime transitorio per cui si rimane con lo stesso fornitore a condizioni equiparate alle precedenti»
TRENTO. Si avvicina la fine del mercato tutelato per luce e gas: per molti ciò significherà doversi rivolgere al mercato libero, andando alla ricerca dell'offerta più conveniente da parte delle aziende fornitrici. Un'incombenza che non varrà per tutti, almeno nell'immediato. Per i clienti definiti "vulnerabili" non cambierà granché: chi ha più di 75 anni, chi si avvale di un bonus sociale, chi rientra nelle categorie protette dalla legge 104 e chi utilizza apparecchiature elettromedicali potrà continuare ad avvalersi delle tariffe esistenti. Per i "non vulnerabili", l'approdo al mercato libero è una possibilità già da diversi anni, ma non tutti se ne sono avvalsi.
A partire dal 1° gennaio 2024 per il gas e dal 1° aprile 2024 per l'elettricità (a meno di deroghe), cesserà la possibilità di mantenere contratti da mercato tutelato, ma ci sarà un periodo di transizione nel quale le condizioni preesistenti verranno garantite. La referente per l'energia del CRTCU di Trento (Centro di Ricerca e Tutela dei Consumatori e degli Utenti), Silvia Odorizzi, spiega: «Nessuno sarà lasciato senza luce e gas qualora non stipuli immediatamente un contratto con i fornitori. Ai clienti che non avranno esercitato una scelta sul mercato libero del gas sarà applicata in automatico l'offerta Placet, un regime transitorio per cui si rimane con lo stesso fornitore a condizioni equiparate alle precedenti».
Per il mercato luce la situazione è più complicata: «La fine del mercato tutelato dell'energia elettrica è ad aprile 2024, ma non è ancora chiaro quali aziende fornitrici dovranno garantire l'erogazione dopo quella data - ha spiegato Odorizzi - Il territorio nazionale sarà diviso in 26 aree e le aziende andranno in gara per "aggiudicarsi" i territori». Una volta chiariti questi aspetti, i clienti del mercato tutelato luce verranno trasferiti nel Servizio a Tutele Graduali, che scatterà dopo aprile 2024. È importante sottolineare un punto fondamentale per cittadini e famiglie: non bisogna farsi prendere dalla fretta, bensì valutare con attenzione le proposte che si riceveranno mediante documentazione precontrattuale.
«È probabile che in queste settimane si stiano ricevendo telefonate di call center. Non c'è alcuna fretta per arrivare ad un contratto, anzi occorre evitare di stipulare contratti che non si ha compreso completamente». Il suggerimento è quello di avvalersi dei portali online per mettere a confronto le offerte: «C'è il Portale Offerte di Arera, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, dove si può procedere ad una simulazione di offerta sulla base delle proprie esigenze - ha spiegato Odorizzi - Qualora si presenti porta a porta un promotore per conto di un'azienda fornitrice, sconsigliamo di mostrare la propria bolletta, perché vi sono contenuti dati personali e non è necessario renderli noti».
Tra i principali fornitori di luce e gas in Trentino vi è Dolomiti Energia, che proporrà tre giorni di «porte aperte» presso le sue sedi di Trento e Rovereto da venerdì 3 novembre a domenica 5 novembre, per illustrare le novità correlate alla fine del mercato tutelato.
Romano Stefani, direttore area mercato di Dolomiti Energia, ha illustrato la situazione: «In Trentino, 120mila famiglie si avvalgono dei nostri servizi, di queste circa 40mila sono "vulnerabili" - ha spiegato Stefani - Le restanti 80mila famiglie dovranno arrivare ad una scelta consapevole sul mercato libero, il quale offre il vantaggio di potersi avvalere di molteplici offerte sulla base dei propri consumi. Noi dal canto nostro proponiamo un'offerta elettrica sostenibile poiché arriva interamente da fonti rinnovabili».
Sull'ipotesi di una proroga alla fine del mercato tutelato del gas, a cui il governo starebbe lavorando, Stefani aggiunge: «Quando si cambia gestore, si sganciano gli addebiti diretti SEPA che consentono il pagamento automatico attraverso la propria banca. Si vuole evitare che tanti clienti si trovino con pagamenti insoluti».
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